26 Feb REPORT ATTIVITÀ 2017 DELL’ISPETTORATO PER LA REPRESSIONE DELLE FRODI AGROALIMENTARI
Il Ministero delle politiche agricole ha pubblicato il rapporto annuale sulle attività dell’Ispettorato per la tutela della qualità e la repressione delle frodi agroalimentari, che negli ultimi nove anni ha visto una riduzione del proprio organico di 211 unità, con il taglio di un quinto dei dirigenti. Alla fine del 2017, l’Icqrf ha registrato 733 persone effettivamente in attività, distribuite in 29 uffici sul territorio e in sei laboratori.
Nel 2017, l’Ispettorato ha eseguito 53.733 controlli, di cui l’88% ha riguardato i prodotti alimentari e il 12% il settore agricolo: mangimi, fertilizzanti, sementi, prodotti fitosanitari. Sono state inoltrate all’Autorità giudiziaria 455 notizie di reato e sono state elevate 3.715 sanzioni, oltre al sequestro di 22.228 tonnellate di prodotti agroalimentari, per un valore di 93,3 milioni di euro. I settori con il maggior numero di infrazioni sono quello della carne (116 notizie di reato e 500 sequestri) e quello vitivinicolo (111 notizie di reato e 169 sequestri).
Le irregolarità rilevate hanno riguardato il 26,8% dei 25.168 operatori verificati, il 15,7% dei 57.059 prodotti controllati e il 7,8% dei 12.875 campioni analizzati in laboratorio. Le percentuali più alte di operatori fuori norma sono state registrate nel settore della carne (44,9%) e del vino (38,9%), che ha anche la percentuale più alta di prodotti irregolari (23%).
Nel campo dell’agricoltura biologica, le percentuali delle irregolarità sono inferiori. Sono risultati fuori norma il 6,6% dei 2.250 operatori ispezionati, il 5,6% dei 3.476 prodotti controllati e il 3,8% dei 1.249 campioni analizzati. I prodotti con le più alte percentuali di irregolarità sono gli oli (11,2%) e quelli del settore vitivinicolo (8,8%).
Una parte delle attività dell’Ispettorato riguarda le frodi nei confronti dei prodotti che godono di una certificazione geografica riconosciuta dall’Unione europea (DOP, IGP e STG), sia all’estero che sul web, in particolare sulle piattaforme di Ebay, Amazon e Alibaba. In questo campo, nel 2017 ci sono stati 615 interventi, che hanno riguardato soprattutto il vino, in particolare il Prosecco e l’Asti, il Prosciutto di Parma e il Parmigiano Reggiano, con 295 blocchi della vendita dei prodotti online.
Complessivamente, nel settore degli oli, dove sono risultati irregolari il 19,6% degli operatori, il 12,8% dei prodotti e il 6,9% dei campioni analizzati, i principali illeciti accertati sono:
- Olio extravergine di oliva risultato di categoria vergine all’analisi chimica e/o organolettica
- Commercializzazione di extravergine contraffatto, risultato all’analisi olio di semi colorato con clorofilla
- Commercializzazione di olio extravergine di oliva con indicazioni fraudolente relative alla varietà
- Olio dichiarato da agricoltura biologica con presenza di residui di prodotti fitosanitari rilevata all’analisi
- Violazioni delle norme di etichettatura e di presentazione degli oli di oliva per omissioni di indicazioni obbligatorie, irregolare utilizzo di indicazioni facoltative, impiego ingannevole della designazione di origine
- Commercializzazione di oli di semi, risultati all’analisi ottenuti da specie diversa da quella dichiarata.
Nel settore lattiero caseario, dove sono risultati fuori norma il 21,2% degli operatori, il 13,5% dei prodotti e il 5,3% dei campioni analizzati, i principali illeciti accertati sono:
- Illecito utilizzo di acido deidroacetico come agente di rivestimento sulla crosta dei formaggi
- Formaggi generici, e talora anche formaggi DOP, contenenti conservanti non consentiti o non dichiarati
- Formaggi pecorini e bufalini risultati all’analisi aggiunti di latte vaccino
- Formaggi a pasta filata e burro contenenti grassi estranei al latte
- Violazioni delle norme di etichettatura e presentazione dei prodotti lattiero caseari per omissioni di indicazioni obbligatorie, irregolare utilizzo di indicazioni facoltative, impiego ingannevole della designazione di origine
- Mancata adozione di idoneo sistema di tracciabilità del latte di bufala
- Non conformità gravi nel piano di controllo dei formaggi DOP.
Nel settore della carne e dei prodotti a base di carne, dove sono risultati irregolari il 44,9% degli operatori, il 15,1% dei prodotti e il 16,2% dei campioni analizzati, i principali illeciti accertati sono:
- Impiego di suini non conformi al disciplinare di produzione di prosciutti DOP
- Preparazioni di carne suina con presenza di additivi non consentiti o non dichiarati
- Prosciutto cotto irregolarmente etichettato per omissione o errata indicazione degli ingredienti utilizzati
- Irregolare etichettatura di carni e preparazioni a base di carne, per utilizzo di menzioni ingannevoli
- Irregolarità nel sistema di tracciabilità della carne.