29 Gen I DATI FINALI RASFF 2017: SALMONELLA E ALLERGENI AI PRIMI POSTI
Ci siamo appena lasciati alle spalle un anno caratterizzato da un importante lavoro dei Paesi dell’Unione Europea per ciò che riguarda gli allarmi sui pericoli alimentari.
Quasi 900 allerte riguardanti i prodotti alimentari sono state diramate dal Sistema di Allerta Rapido per Alimenti e Mangimi (RASFF) nell’anno 2017.
La varietà dei pericoli individuati si è rivelata molto ampia: dai numerosi casi di Salmonella riscontrata su carni, uova, erbe e spezie alle contaminazioni da mercurio ed istamina nei prodotti ittici, alle micotossine su cereali e frutta a guscio.
Non sono mancate allerte che ci suonano più familiari per via delle informazioni diramate anche dai telegiornali, come le uova contaminate da Fipronil dell’estate scorsa.
La Top 5 del 2017
Le cinque categorie di pericoli in assoluto più rappresentate durante l’anno appena trascorso annoverano Salmonella come capo fila, seguita dalle allerte riguardanti la gestione degli allergeni (non indicati o non evidenziati in etichetta, valori di glutine superiori ai limiti per alimenti gluten free). Il numero di allerte per presenza di mercurio ed istamina nei prodotti ittici è rimasto costantemente elevato durante tutto l’arco del 2017, guadagnando il terzo posto.
Il numero di contaminazioni fisiche non mostra picchi particolarmente elevati per specifiche tipologie di prodotto, ma tale pericolo interessa praticamente tutte le matrici alimentari considerate, con l’8,6% di tutte le allerte diramate nel 2017 si attesta al quarto posto. A poca distanza segue il pericolo micotossine, rilevate in modo prevalente su frutta secca e cereali.
Pericoli ed Alimenti: gli andamenti dell’anno appena trascorso
Quali sono stati gli alimenti a maggior rischio nell’anno appena trascorso?
Il grafico consolida un dato non inaspettato: pesce e prodotti a base di pesce i più soggetti a non conformità. Nell’arco dei mesi precedenti infatti una grossa fetta delle allerte diramate ha riguardato proprio i prodotti ittici (in particolare per il rischio presenza di Mercurio ed Istamina).
Pollame e prodotti derivati è una categoria molto rappresentata (e come la Top five dei pericoli evidenzia, il maggior numero di allerte deriva dalla contaminazione da salmonella).
Frutta e vegetali e carni e derivati diversi dal pollame sono stati anch’essi oggetto di numerose allerte (in prevalenza a causa di pesticidi e micotossine i primi, salmonella e contaminazione da E. Coli produttore di shiga tossina i secondi).
A proposito di Salmonella…
Il capolista della nostra Top Five per l’anno 2017 è il batterio patogeno più comunemente isolato in caso di infezioni trasmesse da alimenti: salmonella. Il suo primato è dovuto alle numerose allerte relative ai prodotti carnei in genere (pollame in primis ma anche carni diverse dal pollame), e alle uova. Ma non è tutto!
Un contributo non trascurabile arriva da erbe e spezie.
La contaminazione può avvenire in fase di produzione o di distribuzione. Le fasi di raccolta sono per loro natura sottoposte a rischio di contaminazioni, ed inoltre la maggior parte delle spezie è prodotta in Paesi tropicali e subtropicali dove le condizioni igieniche generali possono essere insufficienti, per cui se non adeguatamente trattate e conservate possono risultare pericolose.
Salmonella è un agente batterico suscettibile alle alte temperature, per cui una accurata cottura offre sicuramente una buona garanzia di salubrità di un alimento. L’utilizzo di spezie dopo la cottura tuttavia può vanificare tutti gli accorgimenti adottati, a maggior ragione se (come speso accade) non si pone attenzione a quanto tempo lasciamo nello scaffale della cucina il nostro pepe, la noce moscata, o la paprika.
I pericoli maggiormente rappresentati nelle diverse matrici alimentari
Allergeni: un pericolo ubiquitario
Riteniamo degno di nota considerare il pericolo Allergeni.
Esso infatti non colpisce una tipologia di alimenti specifica, ma risulta distribuito su una gamma di prodotti estremamente ampia: dagli alimenti dietetici, ai cereali, ai prodotti pronti al consumo, alla frutta secca. L’informazione al consumatore è tra gli strumenti più potenti in grado di tenere sotto controllo i rischi relativi: molte allerte riguardavano la mancanza di tale informazione in etichetta. La normativa europea prevede l’indicazione degli allergeni per ogni prodotto, essi devono essere ben visibili e più in evidenza rispetto ai restanti ingredienti.
L’Italia si conferma, così come nell’andamento del primo semestre 2017, il primo Paese in Europa per numero di allerte diramate relative agli alimenti, seguito dalla Germania, che supera l’Olanda rispetto ai dati raccolti fino a giugno. Ancora una volta possiamo considerarci lo Stato europeo più attivo nel controllo dei pericoli alimentari.
L’impegno del nostro Paese continua ad essere tra i più rilevanti quando si ha a che fare con la sicurezza alimentare!
Il costante monitoraggio dei pericoli derivanti dalla circolazione delle merci ha due importanti funzioni:
- Permette la diffusione delle informazioni riguardanti i pericoli riscontrati, favorendo il contenimento della minaccia
- Fornisce importanti dati statistici, l’elaborazione dei quali permette di avere un quadro generale sull’andamento dei rischi. Queste informazioni favoriscono l’attuazione di programmi di controllo ed intervento mirati.
La situazione in Italia
Le allerte che interessano i prodotti di origine italiana annoverano una buona percentuale di alimenti vari e pronti al consumo, le categorie di cereali e dei prodotti ittici seguono a pari merito.
I nostri cereali e prodotti da forno sono risultati non conformi relativamente alla indicazione degli allergeni in etichetta, e alla presenza di micotossine.
I prodotti ittici, così come anche in Europa, sono risultati contaminati da mercurio ed istamina.
La circolazione delle merci nel nostro Paese: i pericoli riscontrati
Tra gli alimenti che hanno circolato in Italia nel 2017, i prodotti ittici sono stati sicuramente la categoria più a rischio, in relazione al numero di allerte diramate. Il 42% delle allerte diramate rispetto alle categorie di alimenti prese in considerazione ha riguardato infatti pesce, crostacei e prodotti a base di pesce e crostacei.
Quali sono i maggiori rischi connessi al consumo di pesce?
Così come anche in Europa, i pericoli più rilevanti associati al consumo di prodotti ittici sono rappresentati da mercurio ed istamina.
Mercurio, un pericolo ancora troppo presente
Sappiamo che il pericolo per l’uomo relativo a questo pericoloso contaminante è rappresentato dall’assunzione del metallo pesante attraverso i pesci, che ne sono importanti bioaccumulatori (in particolare i predatori di grosse dimensioni). L’accumulo di mercurio nei mari è prevalentemente di origine antropica: l’estrazione primaria e la trasformazione del metallo, l’uso dello stesso in prodotti e processi industriali, ma anche l’estrazione e la trasformazione dell’oro a livello artigianale, la combustione del carbone e la gestione dei rifiuti di mercurio.
Il Ministero dell’Ambiente conferma che le attività umane sono la principale causa di emissioni (in aria) e rilasci (in acqua) di mercurio.
È necessaria una importante campagna di sensibilizzazione verso tutti gli Stati, mirata alla riduzione delle emissioni del contaminante, associata ad un monitoraggio delle corrette modalità di gestione e smaltimento dei rifiuti che lo contengono.
Sono già in atto regolamenti europei che guardano proprio in questa direzione.
Sia che si tratti di contaminanti chimici, fisici, microbiologici, di biotossine di varia origine o di allergeni, è fondamentale una costante attenzione alle buone norme di lavorazione, ed un monitoraggio continuo attraverso campionamenti ed analisi mirate.
L’applicazione dei principi previsti dal sistema di controllo HACCP resta quindi lo strumento più efficace per tenere sotto controllo tutti i rischi connessi a ciò che mangiamo ogni giorno.