CORONA VIRUS E CIBO, QUALI PRECAUZIONI PRENDERE

09 Mar CORONA VIRUS E CIBO, QUALI PRECAUZIONI PRENDERE

Il virus può essere trasmesso attraverso il cibo o tramite contaminazione crociata?

Solitamente i virus che causano malattie respiratorie non si trasmettono quasi mai per via alimentare. Il dubbio nasce dal collegamento fra il primo focolaio cinese il mercato di Wuhan e da uno studio, ripreso da molti organi d’informazione nelle ultime settimane, che ha stabilito che il virus può resistere “fino a nove giorni”.

Realmente non esistono ancora dati certi su quanto persista il virus nell’ambiente e soprattutto sulle superfici. I lavori pubblicati su altri tipi di coronavirus indicano una persistenza su guanti e camici nell’ordine di ore ma di contro uno studio preliminare appena diffuso segnala la presenza di Sars-CoV-2 nelle feci di alcuni pazienti e quindi non possiamo escludere la trasmissione alimentare, anche se si tratterebbe di un caso eccezionale.

Quali precauzioni si possono prendere?

L’Oms in un rapporto recentemente pubblicato raccomanda comunque, in via precauzionale, di evitare il consumo di alimenti crudi o poco cotti di origine animale – carne, pesce, latte, uova – e di manipolarli con attenzione per evitare la contaminazione crociata con altri alimenti.

Questo significa che è importante tenere separati gli alimenti cotti da quelli crudi durante la conservazione: in frigorifero la verdura deve restare nel suo cassetto, carne e pesce crudi in contenitori appositi e gli alimenti cotti in recipienti coperti. Senza dimenticare di lavare accuratamente le mani prima e dopo la preparazione e di usare utensili diversi per i vari alimenti. In pratica basta seguire le normali regole di igiene e sicurezza per la prevenzione delle infezioni trasmissibili con gli alimenti, come quelle “classiche” da Salmonella e Listeria.

La cottura assicura la completa distruzione del virus?

Si, sempre l’OMS ci informa che i coronavirus sono sensibili alle normali condizioni di cottura e sono inattivati una volta raggiunti i 70°C.

E nel frigorifero?

In frigorifero i virus sono in grado di resistere anche per qualche giorno senza però moltiplicarsi come fanno alcuni batteri come la Listeria perché hanno bisogno di entrare nelle nostre cellule per replicarsi. In condizioni di congelamento (-20°C), invece, i virus resistono molto bene e hanno dimostrato di essere in grado di sopravvivere fino a due anni. In entrambi i casi, la successiva cottura completa degli alimenti elimina i virus.

Cosa fare con la frutta e la verdura?

Frutta e verdura hanno strutture superficiali che rendono più complicata la persistenza dei microrganismi. È comunque raccomandabile un lavaggio accurato.

Il virus dovrebbe comunque perdere vitalità considerando che  il cibo crudo non viene consumato subito dopo la raccolta o la produzione.

In definitiva, anche se per il momento non ci sono prove che il nuovo coronavirus possa essere trasmesso dal cibo, è consigliabile prendere qualche precauzione tra cui: cuocere accuratamente il cibo di origine animale, fare attenzione alle contaminazioni crociate tra alimenti crudi e cotti, lavare accuratamente frutta e verdura e ovviamente lavare spesso le mani nel modo corretto.